lunedì 23 maggio 2011

I viaggi di Marco polo e la polvere da sparo

Marco Polo (1254 - 1324), mercante veneziano, a 17 anni accompagnò il padre Nicolò e lo zio Matteo in viaggio da Venezia a Pechino per recare l'ambasceria di papa Gregorio X all'imperatore cinese Kubilai Khan, narrando in seguito le sue avventure nel libro "il Milione". Qui si parla dell'invenzione della polvere da sparo ad opera dei Cinesi, popolo all'avanguardia, i primi a fabbricare per altro la carta e ad elaborare un sistema di stampa.
Non vengono citati da Marco Polo macchinari in grado di servirsi di tale invenzione per lanciare proiettili infiammati. Sappiamo però che i Cinesi se ne sarebbero serviti nel corso del XIII secolo per contrastare l'avanzata del consquistatore mongolo Gengis Khan.


Gli antenati della pistola...

Le prime armi da sparo sono ad avancarica e sono costituite, in sostanza, da un tubo (canna) chiuso ad un'estremità da un tappo (vitone); dalla bocca la polvere veniva versata nella canna e pressata con uno stoppaccio entro l'estremità chiusa (la culatta); sopra lo stoppaccio veniva poi introdotta la palla; la polvere veniva accesa accostando una miccia ad un piccolo foro nella parte posteriore (il focone). Nelle armi portatili la canna è inserita in un supporto di legno detto cassa in cui si distinguono il calcio e l'impugnatura, dal fusto che è la parte che sorregge la canna. In un primo modello (il petrinale) l'arma era tutta di metallo e veniva appoggiata al petto. Contemporanemente però si cerca di semplificare il caricamento mediante una camera posteriore mobile (masculo) in cui vengono sistemate la polvere e la palla. Il masculo viene poi sistemato e fissato alla parte posteriore della canna con cunei. Compaiono anche le prime armi in grado sparare più colpi in rapida successione (ribauldequin).

Lo sviluppo successivo è rivolto proprio a migliorare il sistema di accensione della polvere. Dal sistema a miccia, che richiedeva agli archibugieri di portare con sé delle micce sempre accese o di procedere alla loro accensione prima di sparare, si passa, nei primi anni del 1500, all'invenzione di un vero e proprio "accendino" automatico mediante il cosiddetto meccanismo a ruota. Trattasi di un meccanismo abbastanza sofisticato per l'epoca, costituito da una piastra su cui sono montati una ruota zigrinata collegata ad una molla caricabile con un'apposita chiave, una specie di pinza (il cane) che tratteneva un pezzo di pirite (poi sostituita dalla pietra focaia), uno scodellino con un coperchietto a contatto col focone e riempito di polvere da sparo finissima. Azionando il grilletto, il cane si abbassava a contatto con la zigrinatura della ruota, il copriscodellino si apriva, la ruota iniziava a girare sprigionando scintille dalla pietra e la polvere si infiammava provocando lo sparo.

E la storia continua su:  http://www.earmi.it/varie/storia.htm

Dizionario Fucile

Italiano:          fucile
Inglese:           rifle
Francese:        carabine
Spagnolo:        fusil
Tedesco:         Gewehr
Portoghese:     fuzil
Cinese:            步槍  ( Bùqiāng )
Russo:             винтовка  ( vintovka )
Arabo:             بندقية

Nessun commento:

Posta un commento