Visualizzazione post con etichetta Medioevo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Medioevo. Mostra tutti i post

sabato 21 maggio 2011

Il Medioevo delle armi

Nel corso di quasi tutta l'epoca medievale, la tecnologia delle armi non subì sostanziali modifiche rispetto al mondo antico. Le armi di base erano le stesse, con qualche variante: mazza, coltello, lancia, ascia e frecce. Un'importante innovazione fu la comparsa di uomini a cavallo con armatura e lancia. Il cavaliere dotato di corazza e armi era fondamentalmente diverso e più potente rispetto ad altri elementi della cavalleria degli eserciti delle popolazioni più antiche. L'equivalente antico più vicino al modello del cavaliere medievale potrebbe essere la compagnia a cavallo di Alessandro il Grande.
Nel X secolo l'Europa aveva superato l'eredità del passato in molti campi, incluso quello delle armi e delle strategie militari. L'evoluzione della cavalleria con armatura pesante innescò inevitabilmente lo sviluppo di nuove strategie di difesa, tra le quali la creazione di nuove armi (come la picca) per difendersi o per attaccare i cavalieri.
In Occidente si svilupparono l'arco lungo e la balestra, anche se quest'ultima era già nota presso i popoli dell'antica Cina.
L'innovazione tecnologica più rivoluzionaria in epoca medievale fu l'introduzione di armi funzionanti con polvere da sparo, sia cannoni che armi a mano.
I soldati di fanteria con armi a mano costituivano il terzo principale componente degli eserciti medievali, insieme alla cavalleria e alle truppe con armi da lancio. La fanteria era impiegata nel corpo a corpo ed era fondamentale nel corso di battaglie campali o di assedi. Era costituita da contadini, soldati comuni e cavalieri privi di cavalcatura.

Molto altro ancora su:  http://www.medioevo.altervista.org/Page4.php

sabato 14 maggio 2011

Le armi dei templari

Nel Medioevo –a differenza di oggi– le armi erano considerate come “esseri viventi”, carichi di una valenza magica che consentiva loro di partecipare n maniera attiva alla battaglia che ognora si combatte fra le forze del bene e quelle del male. Ma chi conferiva alle armi questi arcani poteri? I fabbri e gli artigiani che le avevano fabbricate, certo; e poi anche gli Aviche le avevano eroicamente impugnate e le Dame che – nel corso dei riti di investitura – le avevano consegnate ai cavalieri.
Ma, soprattutto, era il cavaliere stesso che doveva provvedere a “caricarle di energia” mediante le sue preghiere, la sua passione, le amorevoli cure che continuamente doveva dedicare loro.

Da: http://www.kemi-hathor.it/kemihat/uscita116/kh116-04.pdf