venerdì 24 giugno 2011

La bomba a idrogeno

Molto più pericolosa della bomba atomica è la "bomba H" ("bomba all'idrogeno"), in cui alla fissione dell'uranio e del plutonio si aggiunge la fusione degli isotopi dell'idrogeno e del litio, che si combinano per formare elio e liberando energia, un processo simile a quello che avviene al centro del Sole. Poiché la bomba H usa come detonatore una normale bomba atomica, la compressione del suo combustibile nucleare è molto più rapida, superando completamente il problema di una frantumazione prima che la reazione sia andata molto oltre. Come risultato, può essere usato più combustibile, provocando una
esplosione molto più grande. Mentre la bomba di Hiroshima era equivalente a circa 13·000 tonnellate di potente esplosivo (le bombe A successive erano più grandi), sono state fatte esplodere bombe H che erano 1000 volte più potenti.
   
Il lampo di una tale bomba può incendiare città e foreste a una distanza di oltre 40 chilometri, mentre i letali detriti radioattivi ("ricaduta radioattiva") che successivamente ricadono al suolo, possono ricoprire aree a molte centinaia di chilometri dal luogo dell'esplosione. Il fatto che siano liberati così tanti detriti di fissione significa che, benché questa sia chiamata "bomba all'idrogeno", molta della sua potenza distruttiva (probabilmente la maggior parte di essa) proviene dalla fissione del plutonio e dell'uranio. Negli anni '60 del XX secolo, quando Stati Uniti e Unione Sovietica costruivano tali bombe e ne prevedevano l'uso, vennero identificati o costruiti negli Stati Uniti dei "rifugi antiatomici", riparati da pareti abbastanza spesse (circa 20-30 cm di cemento) da bloccare le radiazioni mortali della ricaduta radioattiva. In questi rifugi venivano immagazzinati viveri e acqua per 1-2 settimane, il tempo necessario perché decadesse il materiale radioattivo più pericoloso.
   
Fortunatamente si comprese presto che bombe così potenti non potevano avere chiaramente una vera applicazione militare. Il loro uso era adatto soltanto per una distruzione selvaggia, che avrebbe semplicemente invitato a una rappresaglia dello stesso tipo. Dopo il 1970 esse furono silenziosamente abbandonate per sempre.




Da: http://www-istp.gsfc.nasa.gov/stargaze/Inucweap.htm

I partigiani alle armi

I partigiani non erano parte dell'esercito, bensì erano migliaia d’italiani, uomini e donne, operai, contadini, studenti, professionisti e sacerdoti che ebbero il coraggio di prendere le armi ed iniziare la guerriglia contro i fascisti ed i tedeschi che ormai da vent'anni opprimevano il popolo italiano.
I partigiani, però, non avevano una grande disponibilità di armi, per questo motivo si erano organizzati in modo da prendere le armi ai soldati di ritorno dalla leva o prelevandole dai depositi dell’esercito italiano. Ma si trattava di fucili e di poche altre armi leggere che non potevano reggere il confronto con quelle dei nazisti.
                             
C’era poi il problema delle munizioni. A questi problemi vennero in aiuto in seguito gli Alleati, con forniture di armi, munizioni, denaro ed ufficiali di collegamento ai partigiani del settentrione. Solo nel corso degli ultimi quattro mesi di guerra, gennaio-aprile 1945, la Special Force organizzò 865 lanci di materiale da guerra ai partigiani del nord. Due terzi di tali lanci riuscirono, cioè 551 per complessive 1200 tonnellate e precisamente 650 tonnellate di armi e munizioni, 300 tonnellate di esplosivo e 250 tonnellate di altri materiali.
Le armi più utilizzate erano i fucili. I fucili più utilizzati in Italia nella Seconda Guerra mondiale erano i Carcano: erano dei fucili ad otturatore-girevole-scorrevole con una baionetta al termine. Questi non erano dei fucili moderni al tempo della Seconda Guerra mondiale perché erano già stati superati tecnologicamente da altre invenzioni. I partigiani chiamavano questi fucili con il termine dialettale "parabello", probabilmente nome derivato dal tipo di munizioni che venivano usate cioè i proiettili da 9mm parabellum.
Un'altra tipologia di armi utilizzata era quella delle pistole.
La pistola più "popolare" in Italia era la Beretta M34 ed M35, una pistola semiautomatica (cioè che una volta caricato un colpo il resto si caricava automaticamente) che era in dotazione alle Forze Armate, ma venne usata anche dai partigiani durante la Resistenza.
In minoranza c'erano altre armi leggere come le mitragliatrici Breda Mod. 30 cioè una mitragliatrice da squadra che si utilizzava appoggiandosi al terreno con i rispettivi bracci di appoggio. 

mercoledì 22 giugno 2011

Le armi nel più grande conflitto della storia

Mentre la prima guerra mondiale era stata una guerra di posizione combattuta nelle trincee, la seconda guerra mondiale fu una guerra di movimento combattuta con potenti armi per aria, per mare e per terra. Furono usati sia armi già conosciute nella prima guerra mondiale, sia armi più potenti come il V2 e la bomba atomica.

I carri armati per esempio, già usati nella prima guerra mondiale, furono utilizzati da tutti gli stati in guerra. I Russi possedevano dei potenti lanciarazzi chiamati “katiusce”. Gli Americani avevano degli aerei talmente potenti che venivano chiamati “fortezze volanti”: potevano trasportare anche 8 tonnellate di bombe e 13 mitragliatrici. Furono usati per la prima volta missili telecomandati che potevano essere guidati da terra; i Tedeschi usarono uno di questi missili chiamato V2 per bombardare Londra nel 1944.

Ma l’arma più potente della seconda guerra mondiale fu la bomba atomica usata dagli Americani per bombardare Hiroshima e Nagasaki. Nel 1945, dopo la sconfitta della Germania, poiché il Giappone continuava la guerra, gli Americani mandarono dei volantini con su scritto di arrendersi e che, se non si fossero arresi, avrebbero usato un’arma potente quanto 2000 fortezze volanti. Ma il Giappone rifiutò questo avvertimento. Perciò il 6 agosto gli Americani lanciarono la bomba atomica su Hiroshima. L’80% delle case furono distrutte e morirono 90.000 persone, circa la metà della popolazione. Il 9 agosto gli Americani lanciarono un’altra bomba su Nagasaki e la rasero al suolo: morirono 40.000 persone. Di coseguenza il 14 agosto 1945 il Giappone si arrese definitivamente.


Da:  http://www.impariamoascrivere.it/sanmarco/guerram2.htm

Altri siti di riferimento:  
 http://www.inilossum.com/2gue_HTML/2guerra1945-53.html
 http://www.racine.ra.it/europa/uno/esame2006/terzab/ciozzaector/html/ArmidellaIIGuerraMondiale.htm

sabato 18 giugno 2011

La Prima Guerra Mondiale

La prima guerra mondiale rappresentò una svolta nella tradizionale idea di guerra che vedeva gli eserciti affrontarsi al di fuori delle città e nelle tecniche di combattimento utilizzate in tutte le precedenti guerre. L'utilizzo di tecniche e armi innovative caratterizzarono il primo conflitto dell'era contemporanea.

Comparvero per la prima volta tute mimetiche ed elmetti di acciaio, necessari per proteggersi dal fuoco nemico che sostituirono le divise e i pittoreschi cappelli ottocenteschi. Nel 1916 l'esercito tedesco dovette abbandonare il mitico pickelhaube, elmo con il chiodo di stampo prussiano per utilizzare elmi più efficienti che proteggessero la testa nei combattimenti al fronte. Per la prima volta si utilizzarono nuove e terribili armi da fuoco come le mitragliatrici, cannoni a lungo calibro e furono impiegati carri armati ed aerei da combattimento. Durante i combattimenti si impiegarono per la prima colta gas asfissianti e lanciafiamme.

Il 22 aprile 1915, i tedeschi utilizzarono per la prima volte gas chimici. A Ypres utilizzando gas asfissianti al cloro provocarono il terrore tra le truppe nemiche. Inizialmente a questi attacchi si cercò di resistere con fazzoletti fazzoletti bagnati con acqua e urina e solo successivamente si sperimentarono le prime maschere anti-gas. Negli anni seguenti i gas al cloro furono sostituiti da un gas più sofisticato, l'iprite (nome scelto per ricordare il primi attacco di Ypres. Questo gas veniva sparato da proiettili.

La principale innovazione nel campo della guerra fu introdotta però dall'esercito inglese: il 15 settembre 1916 gli inglesi durante la battaglia di Somme attaccarono le linee tedesche accompagnati da carri armati i Mark. L'utilizzo dei mezzi corazzati scateno panico nelle truppe del kaiser nonostante fossero ancora mezzi lenti e impacciati negli spostamenti. Il loro utilizzo non fu quello di aprire varchi nelle difese avversarie a cui far seguire le forze di terra, come avvenne nella seconda guerra mondiale, ma furono impiegati come supporto alla fanteria.

La grande guerra, iniziata con l'idea che fosse un conflitto breve e di facile soluzione, si tramutò in una lunga mattanza che lasciò 10 milioni di morti dopo 4 anni di violenza e morte. L'Europa uscì dal primo conflitto mondiale solo nel 1918 dopo che l'uso di armi nuove e tecnologicamente più evolute avevano portato gli eserciti a combattere in condizioni indescrivibili nelle trincee che vedevano opposti gli eserciti.


Da:  http://www.primaguerramondiale.it/guerra/armi-prima-guerra-mondiale.htm

venerdì 17 giugno 2011

Le armi nel Far West

Le pistole non hanno conquistato il West: sono stati gli uomini a farlo.La Costituzione garantiva agli Americani il diritto di portare armi, e l’intenso e rapido sviluppo delle nuove tecnologie in questo campo, a partire dal 1830, ne favorì la diffusione. Nelle cittadine dei cowboy e nei campi minerari, le armi, il gioco d’azzardo e i liquori favorivano i conflitti a fuoco, mentre i litigi per i diritti sui pascoli aperti creavano guerre private. A dispetto della cinematografia hollywoodiana, molti abitanti del West giravano disarmati; altri, invece, crearono la leggenda del West, quella del pistolero.
La maggior parte dei cowboy trascurava la propria pistola e la trattava con scarso riguardo. Quelli la cui vita dipendeva da essa, come uomini di legge e pistoleri, ne avevano invece maggior cura. Alcuni facevano adattare le loro Colt per sparare più 
velocemente. 

Il Revolver Colt del 1873 a singola azione (come quasi tutti i revolver dell'800), in dotazione all’Esercito, ha un primato: nel West ha probabilmente ucciso più persone di qualunque altro tipo di pistola. Quando la sua produzione venne sospesa, nel 1941, ne erano stati venduti 357.859 esemplari. Nel 1878 il modello “Peacemaker” calibro 45 venne integrato dal “Frontier”, le cui cartucce calibro 44 erano adatte anche per il fucile Winchester. Queste pistole di così grosso calibro (molto pesanti, 1 Kg circa, per assorbire il rinculo) avevano un potere di arresto garantito. La Colt era precisa, ben bilanciata, e funzionava anche se alcune parti del meccanismo erano rotte, il che accadeva di frequente.

Per saperne di più: http://win.farwest.it/storia/storia_del_west/armi_west/armi_del_west.htm

giovedì 9 giugno 2011

Brevetti significativi: la nitroglicerina

Da:  http://it.wikipedia.org/wiki/Nitroglicerina

La nitroglicerina è un composto chimico altamente esplosivo, scoperto da Ascanio Sobrero, che nel 1847 in Italia ripeté l'esperimento della sintesi di nitrocellulosa, con la variante dell'aggiunta della glicerina.

Nel 1867 Alfred Nobel scoprì che la nitroglicerina miscelata con la farina fossile avrebbe trasformato il liquido in una pasta che poteva essere plasmata in canne di dimensioni e forma idonea per l'inserimento nei fori di perforazione. Nel 1867 ha brevettato il materiale sotto il nome di dinamite.Quest'ultima è stata utilizzata in usi bellici, nelle cave, per demolizioni, e altro di consimile.

Continua su:  http://www.google.com/patents?id=yaoeAAAAEBAJ&pg=PA3&dq=nitroglycerin+ininventor:nobel&hl=en&ei=XFzxTYTiOsTSsgbVpK2IBw&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCwQ6AEwAA#v=onepage&q=nitroglycerin%20ininventor%3Anobel&f=false

martedì 7 giugno 2011

Brevetti significativi: il revolver

Il revolver è un tipo di pistola a retrocarica a ripetizione semplice (tecnicamente arma corta a ripetizione multicamera monocanna), caratterizzata da un serbatoio a tamburo capace di compiere illimitate rivoluzioni intorno al proprio asse longitudinale; dal particolare moto del tamburo deriva il nome (revolvere infatti, nella lingua Latina, significa girare o rivoltarsi).
L'idea fu sviluppata da Samuel Colt, che nel 1836 ottenne il brevetto per iniziare lo stesso anno la produzione di un proprio revolver (il modello Paterson), nel quale l'accensione delle cariche di lancio avveniva per mezzo delle capsule a percussione. Fu il primo vero revolver affidabile e ad esso seguirono modelli di grande successo e popolarità come ad esempio la modello Navy. L'inventore americano gettò così le fondamenta di una delle aziende tuttora leader nella produzione mondiale sia di armi corte che lunghe.

Viene di seguito riportato un modello brevettato da Samuel Colt nel 1950:



Da: http://www.google.com/patents?id=Pg1HAAAAEBAJ&pg=PA1&dq=revolver+ininventor:colt&hl=en&ei=GVruTZi9GsTcsgbR1p2EBA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCgQ6AEwAA#v=onepage&q=revolver%20ininventor%3Acolt&f=false

lunedì 6 giugno 2011

Le armi nell'arte: simbolo di libertà e rivoluzione

Eugene Delacroix: La Libertà che guida il Popolo (1830)
Olio su tela, 235 x 260 cm 
Parigi, Museo del Louvre


E’ un quadro che fa parte dell’immaginario collettivo, pregevole, dinamico, di forte impatto, populista fino ad incarnare la libertà stessa ed il suo ideale.
Protagonista dell'opera è l'incarnazione della Libertà sotto le vesti di una donna seminuda che regge in alto il tricolore francese in una mano e un fucile con baionetta nell'altra.
Le tre figure più importanti, poste su un piano inferiore a quello della Libertà, sono (partendo da sinistra):
il popolano, con una grande fascia legata in vita, copricapo basco, camicia bianca, rivoltella infilata nella cinta e spada sguainata nella mano;
il borghese con la tuba ed il cilindro neri, pantaloni color terra bruciata, che stringe la carabina con entrambe le mani;
infine, il ragazzino che corre, vicino alla Libertà, col gilet e la camicia logora, il baschetto e due rivoltelle, una per mano.
Il popolo appare in quest'opera non più diviso (le armi stanno proprio ad indicare le diverse condizioni e classi sociali di appartenenza) ma unito sotto un unico ideale di libertà e di uguaglianza.

Analisi completa dell'opera su:  http://artistagoloso.wordpress.com/2010/09/11/la-liberta-che-guida-il-popolo-di-eugene-delacroix/

sabato 4 giugno 2011

L'Encyclopédie e le armi

L'Enciclopedia o Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri (Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers nel titolo originale) è una vasta enciclopedia pubblicata nel XVIII secolo, in lingua francese, da un consistente gruppo di intellettuali sotto la direzione di Diderot e D'Alembert. Essa rappresenta un importante punto di arrivo di un lungo percorso teso a creare un compendio universale del sapere, nonché il primo prototipo di larga diffusione e successo delle moderne enciclopedie, al quale guarderanno e si ispireranno nella struttura quelle successive.

Riguardo le armi:
 Armes, (Art militaire.) [Original Class: Art militaire] [Author: unknown] {Machine Class: Art militaire}

Armes, s. m. (Art militaire.) se dit en général de tout ce qui peut servir à se garentir ou couvrir des attaques de l'ennemi & à le combattre. Nicod fait venir ce mot d'une phrase Latine, quòd operiant armos, parce qu'elles couvrent les épaules ou les flancs: mais il paroît qu'il vient plûtôt du Latin arma, que Varron dérive ab arcendo eò quòd arceant hostes. On croit que les premieres armes étoient de bois, & qu'elles servoient uniquement contre les bêtes; que Nembroth, le premier tyran, les employa contre les hommes, & que son fils Belus fut le premier qui fit la guerre; d'où selon quelques - uns il a été appellé Bellum.

Continua su:  http://artflx.uchicago.edu/cgi-bin/philologic/getobject.pl?c.0:2927.encyclopedie0311.7699965

Armi, s. m. (Arti militari) si dice in generale di tutto ciò che può servire per difendersi dagli attacchi dei nemici e per muovergli offesa. Nicot fa provenire il termine dalla frase latina quòd operiant armos, dato che avevano il compito di coprire le spalle o i fianchi:  ma sembra che si tratti piuttosto del latino arma, che Varrone fa derivare da ab arcendo eò quòd arceant hostes. Si ritiene che le prime armi fossero di legno e che venissero utilizzate soltanto contro le bestie; inoltre Nembroth fu il primo tiranno ad utilizzarle contro gli uomini e suo figlio Belo fu il primo a fare la guerra che, secondo alcuni, fu chiamata Bellum.

Le armi nel secolo dei lumi

Cesare Beccaria e le armi: diritto dell'uomo e utile strumento di autodifesa

Cesare Beccaria (1738-1794) fu una delle maggiori figure dell'Illuminismo italiano, legato agli ambienti intellettuali milanesi. Egli, partendo dalla teoria contrattualistica, derivata da quella di Rousseau, che sostanzialmente fonda la società su un contratto sociale teso a salvaguardare i diritti degli individui e a garantire in questo modo l'ordine, definì in pratica il delitto in maniera laica come una violazione del contratto, e non come offesa alla legge divina, che appartiene alla coscienza della persona e non alla sfera pubblica. La società nel suo complesso godeva pertanto di un diritto di autodifesa, da esercitare in misura proporzionata al delitto commesso (principio del proporzionalismo della pena) e secondo il principio contrattualistico per cui nessun uomo può disporre della vita di un altro.

Il pensiero di Beccaria sul porto delle armi da fuoco, che egli riteneva un utile strumento di deterrenza del crimine, si riassume nelle seguenti citazioni 

""Falsa idea di utilità è quella che sacrifica mille vantaggi reali per un inconveniente o immaginario o di poca conseguenza, che toglierebbe agli uomini il fuoco perché incendia e l’acqua perché annega, che non ripara ai mali che col distruggere. Le leggi che proibiscono di portare armi sono leggi di tal natura; esse non disarmano che i non inclinati né determinati ai delitti, mentre coloro che hanno il coraggio di poter violare le leggi più sacre della umanità e le più importanti del codice, come rispetteranno le minori e le puramente arbitrarie, e delle quali tanto facili ed impuni debbon essere le contravvenzioni, e l’esecuzione esatta delle quali toglie la libertà personale, carissima all'uomo, carissima all’illuminato legislatore, e sottopone gl’innocenti a tutte le vessazioni dovute ai rei? Queste peggiorano la condizione degli assaliti, migliorando quella degli assalitori, non iscemano gli omicidii, ma gli accrescono, perché è maggiore la confidenza nell’assalire i disarmati che gli armati. Queste si chiamano leggi non prevenitrici ma paurose dei delitti, che nascono dalla tumultuosa impressione di alcuni fatti particolari, non dalla ragionata meditazione degl’inconvenienti ed avantaggi di un decreto universale  ".

lunedì 23 maggio 2011

I viaggi di Marco polo e la polvere da sparo

Marco Polo (1254 - 1324), mercante veneziano, a 17 anni accompagnò il padre Nicolò e lo zio Matteo in viaggio da Venezia a Pechino per recare l'ambasceria di papa Gregorio X all'imperatore cinese Kubilai Khan, narrando in seguito le sue avventure nel libro "il Milione". Qui si parla dell'invenzione della polvere da sparo ad opera dei Cinesi, popolo all'avanguardia, i primi a fabbricare per altro la carta e ad elaborare un sistema di stampa.
Non vengono citati da Marco Polo macchinari in grado di servirsi di tale invenzione per lanciare proiettili infiammati. Sappiamo però che i Cinesi se ne sarebbero serviti nel corso del XIII secolo per contrastare l'avanzata del consquistatore mongolo Gengis Khan.


Gli antenati della pistola...

Le prime armi da sparo sono ad avancarica e sono costituite, in sostanza, da un tubo (canna) chiuso ad un'estremità da un tappo (vitone); dalla bocca la polvere veniva versata nella canna e pressata con uno stoppaccio entro l'estremità chiusa (la culatta); sopra lo stoppaccio veniva poi introdotta la palla; la polvere veniva accesa accostando una miccia ad un piccolo foro nella parte posteriore (il focone). Nelle armi portatili la canna è inserita in un supporto di legno detto cassa in cui si distinguono il calcio e l'impugnatura, dal fusto che è la parte che sorregge la canna. In un primo modello (il petrinale) l'arma era tutta di metallo e veniva appoggiata al petto. Contemporanemente però si cerca di semplificare il caricamento mediante una camera posteriore mobile (masculo) in cui vengono sistemate la polvere e la palla. Il masculo viene poi sistemato e fissato alla parte posteriore della canna con cunei. Compaiono anche le prime armi in grado sparare più colpi in rapida successione (ribauldequin).

Lo sviluppo successivo è rivolto proprio a migliorare il sistema di accensione della polvere. Dal sistema a miccia, che richiedeva agli archibugieri di portare con sé delle micce sempre accese o di procedere alla loro accensione prima di sparare, si passa, nei primi anni del 1500, all'invenzione di un vero e proprio "accendino" automatico mediante il cosiddetto meccanismo a ruota. Trattasi di un meccanismo abbastanza sofisticato per l'epoca, costituito da una piastra su cui sono montati una ruota zigrinata collegata ad una molla caricabile con un'apposita chiave, una specie di pinza (il cane) che tratteneva un pezzo di pirite (poi sostituita dalla pietra focaia), uno scodellino con un coperchietto a contatto col focone e riempito di polvere da sparo finissima. Azionando il grilletto, il cane si abbassava a contatto con la zigrinatura della ruota, il copriscodellino si apriva, la ruota iniziava a girare sprigionando scintille dalla pietra e la polvere si infiammava provocando lo sparo.

E la storia continua su:  http://www.earmi.it/varie/storia.htm

Dizionario Fucile

Italiano:          fucile
Inglese:           rifle
Francese:        carabine
Spagnolo:        fusil
Tedesco:         Gewehr
Portoghese:     fuzil
Cinese:            步槍  ( Bùqiāng )
Russo:             винтовка  ( vintovka )
Arabo:             بندقية

Leonardo da Vinci: un genio al servizio della corte

Benché consideri la guerra una "pazzia bestialissima", Leonardo dedica una parte significativa dei suoi studi all'analisi di armi e macchine belliche.

La contraddizione è più apparente che reale, se si tiene presente che Leonardo trascorre la vita al servizio di alcuni dei maggiori signori dell'epoca e che per molti di essi la guerra, effettivamente combattuta o soltanto preventivata, costituisce un elemento impre- scindibile nella gestione del potere.
Non è quindi un caso se, nella celebre lettera di presentazione in cui offre i suoi servigi a Ludovico il Moro, l'artista mette in evidenza soprattutto le proprie doti di ingegnere militare e di progettista di armi.

Le armi che egli propone al Duca milanese sono principalmente da fuoco, ma non mancano macchine da assedio, catapulte e simili, che riconducono ad una gestione della guerra più tradizionale. Del resto, l'introduzione della polvere da sparo, che risale già  al '300, non comporta l'immediata scomparsa degli strumenti bellici antecedenti: armi bianche e da fuoco convivono quindi per un lungo periodo e divengono entrambe oggetto di studi e perfezionamenti da parte dei tecnici dell'epoca. 

sabato 21 maggio 2011

L'archibugio e l'avvento dell'artiglieria leggera in battaglia

L'archibugio può essere considerata la prima vera arma da fuoco portatile, capace di garantire una certa precisione nel tiro. Evoluzione del più primitivo e pericoloso scoppietto, anche noto come "cannone a mano" (handgun in lingua inglese), l'archibugio trovò poi sviluppo nel moschetto, dando origine al fucile quale oggi lo conosciamo.

Arma ad avancarica, a canna liscia, di calibro compreso tra i 15 ed i 18 mm, l'archibugio aveva una gittata utile limitata a circa 50 m a causa dei rimbalzi che il proiettile subiva contro le pareti della canna liscia e che imprimevano a quest'ultimo una traiettoria piuttosto erratica.
Fu per la prima volta nella Battaglia di Cerignola (1503) che le sorti dello scontro vennero decise da un compatto gruppo di archibugieri. Il successivo esito della Battaglia di Pavia (1525), ove il fuoco costante degli archibugeri spagnoli, trinceratisi in posizione coperta presso un canale, fece strage della cavalleria pesante francese portando alla cattura dello stesso Re Francesco I di Francia, sancì l'avvento dell'era delle armi da fuoco sui campi di battaglia europei.

Da: http://it.wikipedia.org/wiki/Archibugio

Per saperne di più: la Battaglia di Cerignola

Il Medioevo delle armi

Nel corso di quasi tutta l'epoca medievale, la tecnologia delle armi non subì sostanziali modifiche rispetto al mondo antico. Le armi di base erano le stesse, con qualche variante: mazza, coltello, lancia, ascia e frecce. Un'importante innovazione fu la comparsa di uomini a cavallo con armatura e lancia. Il cavaliere dotato di corazza e armi era fondamentalmente diverso e più potente rispetto ad altri elementi della cavalleria degli eserciti delle popolazioni più antiche. L'equivalente antico più vicino al modello del cavaliere medievale potrebbe essere la compagnia a cavallo di Alessandro il Grande.
Nel X secolo l'Europa aveva superato l'eredità del passato in molti campi, incluso quello delle armi e delle strategie militari. L'evoluzione della cavalleria con armatura pesante innescò inevitabilmente lo sviluppo di nuove strategie di difesa, tra le quali la creazione di nuove armi (come la picca) per difendersi o per attaccare i cavalieri.
In Occidente si svilupparono l'arco lungo e la balestra, anche se quest'ultima era già nota presso i popoli dell'antica Cina.
L'innovazione tecnologica più rivoluzionaria in epoca medievale fu l'introduzione di armi funzionanti con polvere da sparo, sia cannoni che armi a mano.
I soldati di fanteria con armi a mano costituivano il terzo principale componente degli eserciti medievali, insieme alla cavalleria e alle truppe con armi da lancio. La fanteria era impiegata nel corpo a corpo ed era fondamentale nel corso di battaglie campali o di assedi. Era costituita da contadini, soldati comuni e cavalieri privi di cavalcatura.

Molto altro ancora su:  http://www.medioevo.altervista.org/Page4.php

domenica 15 maggio 2011

Armi e film: le conseguenze della globalizzazione

In America, ci sono solo due industrie che ancora forniscono consistentemente il paese con un positivo saldo commerciale: armi e film. 
Tutti sanno che i film di Hollywood dominano il mercato globale, il che è davvero sorprendente: il cinema è un business quasi da puro valore aggiunto. Si ha bisogno relativamente di poca attrezzatura specialistica - la maggior parte del costo di produzione di un film è manodopera. Per questo motivo, si potrebbe pensare che un sacco di altri posti, non solo l’ India- abbia le proprie industrie cinematografiche casalinghe, e che i film americani siano solo una piccola parte di tali mercati.
Tutti inoltre sanno anche che l'America costruisce le armi migliori e la maggior parte di esse. Le stime dicono che gli Stati Uniti riportano il 41% delle vendite mondiali di armi all’estero, 156 miliardi di dollari, facendo sembrare piccolo piccolo il suo concorrente più vicino, la Russia, che ha il 17% (64 miliardi di dollari) della torta, o  la  Francia, con  appena  l'8%  (31 miliardi dollari ).     
Oltre a costruirne ed a venderne la maggior parte – le armi americane sono le migliori, le più sofisticate, le più avanzate...


Continua su: http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=35328

Linea del tempo: sviluppo delle armi nel corso della storia

230000 anni fa
Primi attrezzi da taglio in pietra

10000 anni fa
Comparsa delle prime frecce ed archi

8000 a.C
Primi aglomerati urbani protetti da mura difensive

1500 a.C.
Prime fusioni di armi in ferro

900 a.C.
Prime macchine assire da assedio

220 a.C.
Nascita della polvere da sparo in Cina

1220 d.C.
Nascita delle prime bombe incendiarie

1339 d.C.
Le navi vengono armate con cannoni

1343 d.C.
I Mori in Spagna: inizia l'uso dell'artiglieria in battaglia

1525 d.C.
Nascita dell'archibugio: prima arma da fuoco portatile

1592 d.C.
Prima nave corazzata costruita in Corea 

1776 d.C.
Creazione del sommergibile per usi militari

1835 d.C.
Nascita del revolver: prima arma da fuoco prodotta in serie

1862 d.C.
Nascita della mitragliatrice

1867 d.C.
Invenzione della dinamite

1884 d.C.
Mitragliatrice a nastro: prima mitragliatrice completamente automatica

1915 d.C.
Nascita del carro armato su cingoli

1917 d.C.
Nascita della mina per contrastare i carri armati tedeschi

1945 d.C.
Primo utilizzo della bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki


Storia, date ed eventi su: http://www.valedo.com/invenzioniinventoriedarmi.htm

sabato 14 maggio 2011

Le armi dei templari

Nel Medioevo –a differenza di oggi– le armi erano considerate come “esseri viventi”, carichi di una valenza magica che consentiva loro di partecipare n maniera attiva alla battaglia che ognora si combatte fra le forze del bene e quelle del male. Ma chi conferiva alle armi questi arcani poteri? I fabbri e gli artigiani che le avevano fabbricate, certo; e poi anche gli Aviche le avevano eroicamente impugnate e le Dame che – nel corso dei riti di investitura – le avevano consegnate ai cavalieri.
Ma, soprattutto, era il cavaliere stesso che doveva provvedere a “caricarle di energia” mediante le sue preghiere, la sua passione, le amorevoli cure che continuamente doveva dedicare loro.

Da: http://www.kemi-hathor.it/kemihat/uscita116/kh116-04.pdf

Personaggi storici legati alle armi

Archimede
215 a.C. Siracusa (Italia)
Il primo ad utilizzare il principio della leva per costruire macchine belliche contro i Romani.

Bertoldo Schwarz
1250 d.C. Germania
A lui si attribuisce per convenzione l'invenzione della polvere pirica.
  
Leonardo da Vinci
1488 d.C. Italia
Tra i suoi tanti studi ideò la balestra multipla.




Camillo Vettelli
1540 d.C. Pistoia (Italia)
Creò il primo prototipo di pistola.
  
Marin Le Bourgeois
1610 d.C. Francia
Fucile a pietra focaia. Parte finale dell'evoluzioe tecnica nei sistemi di accenzione meccancia che passò dagli acciarini a ruota a quello a pietra focaia.

 Henry Shrapnel
1784 d.C. Inghilterra
Creatore della bomba deflagrante piena di sfere di piombo, molto utilizzate nella Prima Guerra Mondiale, in grado di esplodere in aria ed investire i soldati con una pioggia di schegge.

John Forsyth
1807 d.C. Inghilterra
Ideatore della capsula fulminante per armi da fuoco, le quali erano rimaste sostanzialmente immutate fino all'introduzione della capsula a percussione conseguente alla scoperta dell'innesto a fulminato di mercurio.

Samuel Colt
1835 d.C. Stati Uniti
Creatore del Revolver, prima arma da offesa e difesa prodotta in serie.


Alfred Nobel
1864 d.C. Svezia
Creatore della nitroglicerina e della dinamite.

Enrico fermi e J.R. Oppenheimer
1945 d.C. Stati Uniti
I primi a sviluppare un processo di fissione nucleare su cui si basa la bomba atomica.


E. Teller e Igor Kurchaton 
1952 d.C. Stati Uniti - Unione Sovietica
Primo processo di fusione nucleare: nascita della bomba a idrogeno.





lunedì 9 maggio 2011

Le armi nel mondo


Dalle Americhe...
Per tutte le popolazioni native del nord America, archi e frecce hanno rappresentato per secoli indispensabili strumenti per la caccia e la guerra. L’invasione degli europei, le guerre coloniali e quella di indipendenza diffusero le armi da fuoco rapidamente anche tra le tribù indiane, spesso coinvolte in questi conflitti, ma ciò nonostante, archi e frecce non furono mai abbandonati, e furono uno dei simboli della disperata resistenza all’uomo bianco, protrattasi fino alla fine del XIX secolo.

Da: http://www.farwest.it/?p=467

Dalla Cina...      
Le antiche armi Cinesi sono numerosissime e spesso molto differenti l'una da l'altra. Ogni variazione di forma   o di lavorazione, ogni particolare, ogni accessorio ha un motivo pratico legato all'uso al fine di rendere l'arma più vicina alle esigenze belliche.
Con il tempo, combattimenti e guerriglie, venivano premeditati e studiati, di conseguenza anche le stesse armi venivano create per gli scopi precisi della strategia da adottare. La spada uncinata fu inventata allo scopo di atterrare i cavalli per poi colpire chi li cavalcava. Il bastone a tre sezioni, fu ideato per colpire ugualmente i guerrieri muniti di uno scudo.

Da: http://www.kuoshu.net/pinchi.php

 Dall'Africa...
Oltre ad essere strumenti per la guerra e la caccia, le armi servivano in Africa a identificare il gruppo di appartenenza del guerriero, denotandone il rango, il valore e la ricchezza: simboli di status sociale e emblemi del potere, indice di opulenza e di accumulo patrimoniale.
Oltre al livello tecnologico, le armi rivelano anche il grado di raffinatezza artistica e le valenze simboliche di una cultura; esse sono da considerarsi come una inestricabile componente dell' intero sistema sociale e religioso. Le armi africane hanno spesso una valenza non utilitaria, che si esprime in una vasta gamma di forme utilizzate in un contesto politico, religioso o rituale.

Da: http://www.pigorini.beniculturali.it/Percorsi_espositivi/Etnografia/Africa/Lo_splendore_del_guerriero/lo_splendor%20del_guerriero.html

Dizionario Freccia

Italiano:        freccia
Inglese:         arrow
Francese:      flèche
Spagnolo:      flecha
Tedesco:       Bogen
Portoghese:   flecha
Cinese:          箭頭 ( Jiàntóu )
Russo:           стрелка  ( strelka )
Arabo:           السهم 
Latino:          sagitta

sabato 7 maggio 2011

Lo scudo di Achille

Nel mondo greco, come in quello romano, la lancia era una delle armi più importanti, probabilmente più di tutte le altre. Achille in particolare, secondo un mito, portava una lancia di grande valore, in quanto ad un secondo colpo sarebbe stata ingrado di guarire le ferite che arrecava. Eppure di tutte le armi forgiategli da Efesto, è lo scudo ad essere descritto con dovizia di particolari. La decorazione della sua superficie è un documento storico preziosissimo, e l’arma potrebbe non essere scelta a caso. L’abilità del poeta, come quella del dio, avrebbe potuto far sì che le scene fossero rappresentate sull’elmo, sulla corazza, incise sull’asta della lancia o tracciate sui gambali. Ma lo scudo è esso stesso un simbolo della Terra, per la sua forma e la sua funzione. 
Scegliendolo, Omero lo trasforma in un vero e proprio compendio delle caratteristiche dell’universo esistente.

giovedì 28 aprile 2011

Iconografia delle armi

ARTE
Jacques Louis David: Il Giuramento degli Orazi (1784)
Olio su tela, 330 x 425 cm, Parigi, Musée du Louvre.
Sulla scena sono rappresentati i tre fratelli Orazi pronti al combattimento contro i Curiazi. I tre giovani giurano massima fedeltà e grande onore alla loro famiglia ricevendo in seguito le armi consegnate dal padre.
http://www.geometriefluide.com/pagina.asp?cat=jjdavid&prod=giuraorazi



INNOVAZIONE
L'utilizzo dei metalli nella costruzione di armi.
Grazie a questa innovazione, avvenuta circa 8000 anni fa, la varietà di armi e di utensili di ogni genere accresce notevolmente e si iniziano a differenziare armi offensive ed armi difensive.



COPERTINA DI UN LIBRO
Brad Meltzer: L'arma di Caino, pubblicato nel 2009 da Garzanti Libri
La storia gira attorno al mistero che avvolge l'omicidio di Abele da parte di Caino, episodio biblico narrato nel libro della Genesi. Uno degli enigmi più sconvolgenti dell'umanità dato che nella Bibbia non viene rivelata l'arma con cui Caino uccise il fratello.
Da:  http://librinews.myblog.it/archive/2009/05/17/l-arma-di-caino-meltzer-brad-garzanti-libri.html



FRANCOBOLLO
Stamapato nel 1918, francobollo austriaco di propaganda bellica raffigurante soldati armati in trincea.
Da: http://www.atrieste.eu/Forum3/viewtopic.php?f=17&t=4760



FUMETTO
Tex, nato nel 1948 ad opera di Gian Luigi Bonelli.
Copertina dell'edizione n°212, pubblicata nel 1978 da Edizioni Daim Press (Bonelli). 
Il personaggio di Tex Willer rappresenta un simbolo fondamentale del fumetto italiano. Egli pur non essendo un supereroe riesce con successo in tutte le sue imprese utilizzando con maestria e abilità armi passate alla storia come la pistola  Colt calibro '45 e il fucile Winchester.



FILM
Lord of War, film del 2005 prodotto dalla Entertainment Manufacturing Company, diretto da Andrew Niccol e interpretato da Nicolas Cage nel ruolo del trafficante di armi Yuri Orlov.
Il film è liberamente ispirato alle figure criminali più rilevanti del traffico d'armi internazionale.



GUARDA IL TRAILER DEL FILM:



ARTICOLO DI GIORNALE
Articolo risalente a venerdì 1 ottobre 2010, pubblicato dal giornale Il Piccolo in occasione dell'allestimento, presso il Comune di Alessandria, di una mostra d'armi, richieste nel 2009 dal vicesindaco ed assessore alla Cultura Paolo Bonadeo.


lunedì 18 aprile 2011

Virgilio e le armi

Arma virumque cano, Troiae qui primus ab oris
Italiam, fato profugus, Laviniaque venit
litora, multum ille et terris iactatus et alto
vi superum saevae memorem Iunonis ob iram;
multa quoque et bello passus, dum conderet urbem,
inferretque deos Latio, genus unde Latinum,
Albanique patres, atque altae moenia Romae.


Io canto l'armi e l'eroe, che per primo dalle spiaggie di Troia, 
profugo a causa del Destino, venne in Italia alle coste Lavinie, 
molto sbattuto sia per terra che per mare dalla forza degli dei, 
e dalla memore ira della crudele Giunone, 
avendo anche sopportato molte cose a causa della guerra, 
finché non fondò la città, e portò gli dei nel Lazio, 
da cui [ebbe origine] la stirpe dei latini, 
i padri albani e le mura dell'alta Roma.

( Eneide, libro I versi  1-7 )

 La parola armi vuole far intendere che tutta l'opera esalterà soprattutto il valore in guerra dell'eroe troiano. Armi dunque è la parola chiave per intendere il contenuto del poema e le caratteristiche del suo eroe. (Nell' Iliade la parola è Ira, a voler intendere che tutta la storia ruota intorno all'ira di Achille). La presenza delle armi richiama immediatamente l'immagine di un VIR (arma virumque) e la menzione del vir evoca le armi, in quanto bastano questi due termini, senza altre precisazioni, a definire il paradigma, il modello ideale, dell'eroe.





domenica 17 aprile 2011

L'uomo e l'esigenza di costruire armi

L'uomo del Paleolitico mangiava dapprima ciò che gli offriva la natura: bacche, frutti, tuberi, radici, uova, insetti e resti di animali.

Diventò cacciatore anche se in una prima fase era in grado di procurarsi solo piccole prede, grazie alle armi che stava imparando a costruire utilizzando materiali come la selce, pietra molto dura che, scheggiata, serviva per costruire punte di lance, frecce e raschiatoi.
Anche con il legno costruiva attrezzi utili per il lavoro, per la caccia e per la pesca. Nacquero le prime armi: asce e lance.

Evolvendosi l'uomo imparò a costruire trappole e a cacciare in gruppo.
Con il tempo perfezionò le tecniche di caccia divenendo in grado di uccidere anche animali di enormi dimensioni.

mercoledì 13 aprile 2011

L'evoluzione della specie umana: dall'osso all'astronave

Appaiono poi le scimmie. La scimmia sarà  e farà da legame tra l'essere umano e la violenza, quale motore fisico. Quando le scimmie si sveglieranno all'alba del mondo troveranno il monolito, si meraviglieranno davanti a questo perfetto parallelepipedo, che separa la scienza e l'ignoto. Il monolito diventa il segno più chiaro del film. 

La pellicola scorre, la scimmia attraverso un gioco con  un osso  scopre l'arma, e uccide un suo simile, e scopre così come funzionano le armi. Il progresso procede, la scimmia lancerà l'osso che si trasformerà in astronave, attraverso un rallentamento dello scorrere dell'immagine sull'osso.
(2001 Odissea nella spazio)


Armi nella Storia

Gli uomini dell’età primitiva costruivano armi molto semplici, a seconda delle conquiste tecnologiche fino a quel momento effettuate (di osso, di legno, di pietra, di bronzo o di ferro). Queste armi servivano per cacciare gli animali, per difendersi o per aggredire altri esseri umani. Le grandi civiltà antiche dei Sumeri, dei Cinesi e degli Egizi crearono i primi carri da guerra, a cu venivano spesso collegate le armi da lancio (l’arco fu la più importante). I greci perfezionarono le armi per il combattimento corpo a corpo (lancia, spada, scudo), mentre i Romani misero a punto nuove macchine da guerra, sia terrestri che navali, quali la catapulta e il rostro delle navi, usato anche dagli Etruschi. Nel medioevo sui campi di battaglia apparve la cavalleria pesante, che combatteva indossando armature di metallo, e soprattutto venne introdotta la staffa, grazie a cui il cavalieri potevano stare più saldi in sella e caricare con la lancia in resta, cioè appoggiata all’armatura. Tuttavia l’arco lungo, più potente, e la balestra erano capaci di perforare le armature. La grande svolta nella storia delle armi si verificò nel XIV secolo con l’invenzione della polvere da sparo e con la comparsa delle prime armi da fuoco. Bombarda, cannone, archibugio, fucile, pistola. Le armi da fuoco vennero usate fin dall’inizio anche sulle navi da guerra: il vascello, nave armata di decine di cannoni creata nel XVI secolo dagli olandesi, portò grossi cambiamenti nelle battaglie navali. Nel XIX e XX secolo. I progressi scientifici e tecnologici consentirono di costruire armi sempre più perfette e potenti. Nella prima guerra mondiale gli eserciti poterono disporre, per la prima volta, di carri armati, aerei da guerra, sottomarini e armi chimiche (gas lacrimogeni e gas nervino)dalle conseguenze devastanti anche per le popolazioni civili, mentre sui campi di battaglia si generalizzava l’uso della mitragliatrice. Durante la seconda guerra mondiale vennero sganciate le prime bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, che causarono 300.000 morti. La prima bomba atomica fu poi soppiantata dalla bomba H, cioè all’idrogeno e dai missili con testate nucleari, definiti “intelligenti” perché in grado di seguire un bersaglio in movimento. Dopo il 1970 le maggiori potenze mondiali (USA e Russia) hanno fissato delle regole per limitare la produzione di armi nucleari. Le armi “convenzionali” (fra cui le micidiali mine antiuomo) frattanto, continuano a essere vendute in tutti i paesi dove sono in corso delle guerre.