Blog realizzato per sviluppare la tematica delle armi da un punto di vista storico e sociale
sabato 25 giugno 2011
venerdì 24 giugno 2011
La bomba a idrogeno
 Molto più pericolosa della bomba atomica è la "bomba H" ("bomba all'idrogeno"), in cui alla fissione dell'uranio e del plutonio si aggiunge la fusione degli isotopi dell'idrogeno e del litio,  che si combinano per formare elio e liberando energia, un processo  simile a quello che avviene al centro del Sole. Poiché la bomba H usa  come detonatore una normale bomba atomica, la compressione del suo  combustibile nucleare è molto più rapida, superando completamente il  problema di una frantumazione prima che la reazione sia andata molto  oltre. Come risultato, può essere usato più combustibile, provocando una
Molto più pericolosa della bomba atomica è la "bomba H" ("bomba all'idrogeno"), in cui alla fissione dell'uranio e del plutonio si aggiunge la fusione degli isotopi dell'idrogeno e del litio,  che si combinano per formare elio e liberando energia, un processo  simile a quello che avviene al centro del Sole. Poiché la bomba H usa  come detonatore una normale bomba atomica, la compressione del suo  combustibile nucleare è molto più rapida, superando completamente il  problema di una frantumazione prima che la reazione sia andata molto  oltre. Come risultato, può essere usato più combustibile, provocando una
esplosione molto più grande. Mentre la bomba di Hiroshima era  equivalente a circa 13·000 tonnellate di potente esplosivo  (le bombe A successive erano più grandi), sono state fatte esplodere  bombe H che erano 1000 volte più potenti.    
Il lampo di una tale bomba può incendiare città e foreste a una distanza di oltre 40 chilometri, mentre i letali detriti radioattivi ("ricaduta radioattiva")  che successivamente ricadono al suolo, possono ricoprire aree a molte  centinaia di chilometri dal luogo dell'esplosione. Il fatto che siano  liberati così tanti detriti di fissione significa che, benché questa sia  chiamata "bomba all'idrogeno", molta della sua potenza distruttiva  (probabilmente la maggior parte di essa) proviene dalla fissione del  plutonio e dell'uranio. Negli anni '60 del XX secolo, quando Stati Uniti  e Unione Sovietica costruivano tali bombe e ne prevedevano l'uso,  vennero identificati o costruiti negli Stati Uniti dei "rifugi antiatomici",  riparati da pareti abbastanza spesse (circa 20-30 cm di cemento) da  bloccare le radiazioni mortali della ricaduta radioattiva. In questi  rifugi venivano immagazzinati viveri e acqua per 1-2 settimane, il tempo  necessario perché decadesse il materiale radioattivo più pericoloso.   
Fortunatamente si comprese presto che bombe così potenti non potevano  avere chiaramente una vera applicazione militare. Il loro uso era adatto  soltanto per una distruzione selvaggia, che avrebbe semplicemente  invitato a una rappresaglia dello stesso tipo. Dopo il 1970 esse furono  silenziosamente abbandonate per sempre.
Da: http://www-istp.gsfc.nasa.gov/stargaze/Inucweap.htm
I partigiani alle armi
I partigiani non erano parte dell'esercito, bensì  erano migliaia d’italiani, uomini e donne, operai, contadini, studenti,  professionisti e sacerdoti che ebbero il coraggio di prendere le armi ed  iniziare la guerriglia contro i fascisti ed i tedeschi che ormai da  vent'anni opprimevano il popolo italiano.
I partigiani, però, non avevano una grande disponibilità di armi, per questo motivo si erano organizzati in modo da prendere le armi ai soldati di ritorno dalla leva o prelevandole dai depositi dell’esercito italiano. Ma si trattava di fucili e di poche altre armi leggere che non potevano reggere il confronto con quelle dei nazisti.
                              
I partigiani, però, non avevano una grande disponibilità di armi, per questo motivo si erano organizzati in modo da prendere le armi ai soldati di ritorno dalla leva o prelevandole dai depositi dell’esercito italiano. Ma si trattava di fucili e di poche altre armi leggere che non potevano reggere il confronto con quelle dei nazisti.
 C’era poi  il problema delle munizioni. A questi problemi vennero in aiuto in  seguito gli Alleati, con forniture di armi, munizioni, denaro ed  ufficiali di collegamento ai partigiani del settentrione. Solo nel corso  degli ultimi quattro mesi di guerra, gennaio-aprile 1945, la Special  Force organizzò 865 lanci di materiale da guerra ai partigiani del nord.  Due terzi di tali lanci riuscirono, cioè 551 per complessive 1200  tonnellate e precisamente 650 tonnellate di armi e munizioni, 300  tonnellate di esplosivo e 250 tonnellate di altri materiali.
C’era poi  il problema delle munizioni. A questi problemi vennero in aiuto in  seguito gli Alleati, con forniture di armi, munizioni, denaro ed  ufficiali di collegamento ai partigiani del settentrione. Solo nel corso  degli ultimi quattro mesi di guerra, gennaio-aprile 1945, la Special  Force organizzò 865 lanci di materiale da guerra ai partigiani del nord.  Due terzi di tali lanci riuscirono, cioè 551 per complessive 1200  tonnellate e precisamente 650 tonnellate di armi e munizioni, 300  tonnellate di esplosivo e 250 tonnellate di altri materiali.Le armi più utilizzate erano i fucili. I fucili più utilizzati in Italia nella Seconda Guerra mondiale erano i Carcano: erano dei fucili ad otturatore-girevole-scorrevole con una baionetta al termine. Questi non erano dei fucili moderni al tempo della Seconda Guerra mondiale perché erano già stati superati tecnologicamente da altre invenzioni. I partigiani chiamavano questi fucili con il termine dialettale "parabello", probabilmente nome derivato dal tipo di munizioni che venivano usate cioè i proiettili da 9mm parabellum.
La  pistola più "popolare" in Italia era la Beretta M34 ed M35, una pistola  semiautomatica (cioè che una volta caricato un colpo il resto si  caricava automaticamente) che era in dotazione alle Forze Armate, ma  venne usata anche dai partigiani durante la Resistenza.
In minoranza c'erano altre armi leggere come le mitragliatrici Breda Mod. 30 cioè una mitragliatrice da squadra che si utilizzava appoggiandosi al terreno con i rispettivi bracci di appoggio.
In minoranza c'erano altre armi leggere come le mitragliatrici Breda Mod. 30 cioè una mitragliatrice da squadra che si utilizzava appoggiandosi al terreno con i rispettivi bracci di appoggio.
mercoledì 22 giugno 2011
Le armi nel più grande conflitto della storia
 Mentre la prima guerra mondiale era stata una guerra di posizione combattuta nelle trincee, la seconda guerra mondiale fu una guerra di movimento combattuta con  potenti armi per aria, per mare e per terra. Furono usati sia armi già conosciute nella prima guerra mondiale, sia armi più potenti come il V2 e la bomba atomica.
Mentre la prima guerra mondiale era stata una guerra di posizione combattuta nelle trincee, la seconda guerra mondiale fu una guerra di movimento combattuta con  potenti armi per aria, per mare e per terra. Furono usati sia armi già conosciute nella prima guerra mondiale, sia armi più potenti come il V2 e la bomba atomica.   I carri armati per esempio, già usati nella prima guerra mondiale, furono utilizzati da tutti gli stati in guerra. I Russi possedevano dei potenti lanciarazzi chiamati “katiusce”. Gli Americani avevano degli aerei talmente potenti che venivano chiamati “fortezze volanti”: potevano trasportare anche 8 tonnellate di bombe e 13 mitragliatrici. Furono usati per la prima volta missili telecomandati che potevano essere guidati da terra; i Tedeschi usarono uno di questi missili chiamato V2 per bombardare Londra nel 1944.
Ma l’arma più potente della seconda guerra mondiale fu la bomba atomica usata dagli Americani per bombardare Hiroshima e Nagasaki. Nel 1945, dopo la sconfitta della Germania, poiché il Giappone continuava la guerra, gli Americani mandarono dei volantini con su scritto di arrendersi e che, se non si fossero arresi, avrebbero usato un’arma potente quanto 2000 fortezze volanti. Ma il Giappone rifiutò questo avvertimento. Perciò il 6 agosto gli Americani lanciarono la bomba atomica su Hiroshima. L’80% delle case furono distrutte e morirono 90.000 persone, circa la metà della popolazione. Il 9 agosto gli Americani lanciarono un’altra bomba su Nagasaki e la rasero al suolo: morirono 40.000 persone. Di coseguenza il 14 agosto 1945 il Giappone si arrese definitivamente.
Da: http://www.impariamoascrivere.it/sanmarco/guerram2.htm
Altri siti di riferimento:
http://www.inilossum.com/2gue_HTML/2guerra1945-53.html
http://www.racine.ra.it/europa/uno/esame2006/terzab/ciozzaector/html/ArmidellaIIGuerraMondiale.htm
sabato 18 giugno 2011
La Prima Guerra Mondiale
 La prima guerra mondiale rappresentò una svolta nella tradizionale  idea di guerra che vedeva gli eserciti affrontarsi al di fuori delle  città e nelle tecniche di combattimento utilizzate in tutte le  precedenti guerre. L'utilizzo di tecniche e armi innovative  caratterizzarono il primo conflitto dell'era contemporanea.
La prima guerra mondiale rappresentò una svolta nella tradizionale  idea di guerra che vedeva gli eserciti affrontarsi al di fuori delle  città e nelle tecniche di combattimento utilizzate in tutte le  precedenti guerre. L'utilizzo di tecniche e armi innovative  caratterizzarono il primo conflitto dell'era contemporanea.Comparvero per la prima volta tute mimetiche ed elmetti di acciaio, necessari per proteggersi dal fuoco nemico che sostituirono le divise e i pittoreschi cappelli ottocenteschi. Nel 1916 l'esercito tedesco dovette abbandonare il mitico pickelhaube, elmo con il chiodo di stampo prussiano per utilizzare elmi più efficienti che proteggessero la testa nei combattimenti al fronte. Per la prima volta si utilizzarono nuove e terribili armi da fuoco come le mitragliatrici, cannoni a lungo calibro e furono impiegati carri armati ed aerei da combattimento. Durante i combattimenti si impiegarono per la prima colta gas asfissianti e lanciafiamme.
Il 22 aprile 1915, i tedeschi utilizzarono per la prima volte gas chimici. A Ypres utilizzando gas asfissianti al cloro provocarono il terrore tra le truppe nemiche. Inizialmente a questi attacchi si cercò di resistere con fazzoletti fazzoletti bagnati con acqua e urina e solo successivamente si sperimentarono le prime maschere anti-gas. Negli anni seguenti i gas al cloro furono sostituiti da un gas più sofisticato, l'iprite (nome scelto per ricordare il primi attacco di Ypres. Questo gas veniva sparato da proiettili.
La  principale innovazione nel campo della guerra fu introdotta però  dall'esercito inglese: il 15 settembre 1916 gli inglesi durante la  battaglia di Somme attaccarono le linee tedesche accompagnati da carri armati i Mark.  L'utilizzo dei mezzi corazzati scateno panico nelle truppe del kaiser  nonostante fossero ancora mezzi lenti e impacciati negli spostamenti. Il  loro utilizzo non fu quello di aprire varchi nelle difese avversarie a  cui far seguire le forze di terra, come avvenne nella seconda guerra  mondiale, ma furono impiegati come supporto alla fanteria.
La grande guerra, iniziata con l'idea che fosse un conflitto breve e di facile soluzione, si tramutò in una lunga mattanza che lasciò 10 milioni di morti dopo 4 anni di violenza e morte. L'Europa uscì dal primo conflitto mondiale solo nel 1918 dopo che l'uso di armi nuove e tecnologicamente più evolute avevano portato gli eserciti a combattere in condizioni indescrivibili nelle trincee che vedevano opposti gli eserciti.
La grande guerra, iniziata con l'idea che fosse un conflitto breve e di facile soluzione, si tramutò in una lunga mattanza che lasciò 10 milioni di morti dopo 4 anni di violenza e morte. L'Europa uscì dal primo conflitto mondiale solo nel 1918 dopo che l'uso di armi nuove e tecnologicamente più evolute avevano portato gli eserciti a combattere in condizioni indescrivibili nelle trincee che vedevano opposti gli eserciti.
Da: http://www.primaguerramondiale.it/guerra/armi-prima-guerra-mondiale.htm
venerdì 17 giugno 2011
Le armi nel Far West
Le pistole non            hanno conquistato il West: sono stati gli uomini a farlo.La Costituzione garantiva agli Americani il diritto di portare armi, e            l’intenso e rapido sviluppo delle nuove tecnologie in questo campo, a            partire dal 1830, ne favorì la diffusione. Nelle cittadine dei cowboy            e nei campi minerari, le armi, il gioco d’azzardo e i liquori            favorivano i conflitti a fuoco, mentre i litigi per i diritti sui            pascoli aperti creavano guerre private. A dispetto della            cinematografia hollywoodiana, molti abitanti del West giravano            disarmati; altri, invece, crearono la leggenda del West, quella del            pistolero.
La maggior parte dei cowboy trascurava            la propria pistola e la trattava con scarso riguardo. Quelli la cui            vita dipendeva da essa, come uomini di legge e pistoleri, ne avevano            invece maggior cura. Alcuni facevano adattare le loro Colt per sparare            più 
velocemente. 
 Il Revolver Colt del 1873 a singola            azione (come quasi tutti i revolver dell'800), in dotazione all’Esercito, ha un primato: nel West ha            probabilmente ucciso più persone di qualunque altro tipo di pistola.            Quando la sua produzione venne sospesa, nel 1941, ne erano stati            venduti 357.859 esemplari. Nel 1878 il modello “Peacemaker” calibro 45            venne integrato dal “Frontier”, le cui cartucce calibro 44 erano            adatte anche per il fucile Winchester. Queste pistole di così grosso            calibro (molto pesanti, 1 Kg circa, per assorbire il rinculo) avevano            un potere di arresto garantito. La Colt era precisa, ben bilanciata, e            funzionava anche se alcune parti del meccanismo erano rotte, il che            accadeva di frequente.
Il Revolver Colt del 1873 a singola            azione (come quasi tutti i revolver dell'800), in dotazione all’Esercito, ha un primato: nel West ha            probabilmente ucciso più persone di qualunque altro tipo di pistola.            Quando la sua produzione venne sospesa, nel 1941, ne erano stati            venduti 357.859 esemplari. Nel 1878 il modello “Peacemaker” calibro 45            venne integrato dal “Frontier”, le cui cartucce calibro 44 erano            adatte anche per il fucile Winchester. Queste pistole di così grosso            calibro (molto pesanti, 1 Kg circa, per assorbire il rinculo) avevano            un potere di arresto garantito. La Colt era precisa, ben bilanciata, e            funzionava anche se alcune parti del meccanismo erano rotte, il che            accadeva di frequente.Per saperne di più: http://win.farwest.it/storia/storia_del_west/armi_west/armi_del_west.htm
giovedì 9 giugno 2011
Brevetti significativi: la nitroglicerina
 Da:  http://it.wikipedia.org/wiki/Nitroglicerina
Da:  http://it.wikipedia.org/wiki/NitroglicerinaLa nitroglicerina è un composto chimico altamente esplosivo, scoperto da Ascanio Sobrero, che nel 1847 in Italia ripeté l'esperimento della sintesi di nitrocellulosa, con la variante dell'aggiunta della glicerina.
Nel 1867 Alfred Nobel scoprì che la nitroglicerina miscelata con la farina fossile avrebbe trasformato il liquido in una pasta che poteva essere plasmata in canne di dimensioni e forma idonea per l'inserimento nei fori di perforazione. Nel 1867 ha brevettato il materiale sotto il nome di dinamite.Quest'ultima è stata utilizzata in usi bellici, nelle cave, per demolizioni, e altro di consimile.
Continua su: http://www.google.com/patents?id=yaoeAAAAEBAJ&pg=PA3&dq=nitroglycerin+ininventor:nobel&hl=en&ei=XFzxTYTiOsTSsgbVpK2IBw&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCwQ6AEwAA#v=onepage&q=nitroglycerin%20ininventor%3Anobel&f=false
martedì 7 giugno 2011
Brevetti significativi: il revolver
Il revolver è un tipo di pistola a retrocarica a ripetizione semplice (tecnicamente arma corta a ripetizione multicamera monocanna), caratterizzata da un serbatoio a tamburo  capace di compiere illimitate rivoluzioni intorno al proprio asse  longitudinale; dal particolare moto del tamburo deriva il nome  (revolvere infatti, nella lingua Latina, significa girare o rivoltarsi).
Da: http://www.google.com/patents?id=Pg1HAAAAEBAJ&pg=PA1&dq=revolver+ininventor:colt&hl=en&ei=GVruTZi9GsTcsgbR1p2EBA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCgQ6AEwAA#v=onepage&q=revolver%20ininventor%3Acolt&f=false
L'idea fu sviluppata da Samuel Colt, che nel 1836 ottenne il brevetto  per iniziare lo stesso anno la produzione di un proprio revolver (il  modello Paterson), nel quale l'accensione delle cariche di lancio  avveniva per mezzo delle capsule a percussione. Fu il primo vero  revolver affidabile e ad esso seguirono modelli di grande successo e  popolarità come ad esempio la modello Navy. L'inventore americano gettò così le fondamenta di una delle aziende tuttora leader nella produzione mondiale sia di armi corte che lunghe.
Viene di seguito riportato un modello brevettato da Samuel Colt nel 1950: 
Da: http://www.google.com/patents?id=Pg1HAAAAEBAJ&pg=PA1&dq=revolver+ininventor:colt&hl=en&ei=GVruTZi9GsTcsgbR1p2EBA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCgQ6AEwAA#v=onepage&q=revolver%20ininventor%3Acolt&f=false
lunedì 6 giugno 2011
Le armi nell'arte: simbolo di libertà e rivoluzione
Eugene Delacroix: La Libertà che guida il Popolo (1830)
Olio su tela, 235 x 260 cm
Parigi, Museo del Louvre
Analisi completa dell'opera su: http://artistagoloso.wordpress.com/2010/09/11/la-liberta-che-guida-il-popolo-di-eugene-delacroix/
Olio su tela, 235 x 260 cm
Parigi, Museo del Louvre
E’ un quadro che fa  parte dell’immaginario collettivo, pregevole, dinamico, di forte  impatto, populista fino ad incarnare la libertà stessa ed il suo ideale.
Protagonista dell'opera è l'incarnazione della Libertà sotto le vesti di una donna seminuda che regge in alto il tricolore francese in una mano e un fucile con baionetta nell'altra. 
Le tre figure più importanti, poste su un piano inferiore a quello della Libertà, sono (partendo da sinistra):
il popolano, con una grande fascia legata in vita, copricapo basco, camicia bianca, rivoltella infilata nella cinta e spada sguainata nella mano;
il borghese con la tuba ed il cilindro neri, pantaloni  color terra bruciata, che stringe la carabina con entrambe le mani;
infine, il ragazzino che corre, vicino alla Libertà, col gilet e la camicia logora, il baschetto e due rivoltelle, una per mano.
Il popolo appare in quest'opera non più diviso (le armi stanno proprio ad indicare le diverse condizioni e classi sociali di appartenenza) ma unito sotto un unico ideale di libertà e di uguaglianza.
Analisi completa dell'opera su: http://artistagoloso.wordpress.com/2010/09/11/la-liberta-che-guida-il-popolo-di-eugene-delacroix/
sabato 4 giugno 2011
L'Encyclopédie e le armi
L'Enciclopedia o Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri (Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers nel titolo originale) è una vasta enciclopedia pubblicata nel XVIII secolo, in lingua francese, da un consistente gruppo di intellettuali sotto la direzione di Diderot e D'Alembert. Essa rappresenta un importante punto di arrivo di un lungo percorso teso a creare un compendio universale  del sapere, nonché il primo prototipo di larga diffusione e successo  delle moderne enciclopedie, al quale guarderanno e si ispireranno nella  struttura quelle successive. 
Riguardo le armi:
 Armes, (Art militaire.) [Original Class: Art militaire] [Author: unknown] {Machine Class: Art militaire}
Armes, s. m. (Art militaire.) se dit en général de tout ce qui peut servir à se garentir ou couvrir des attaques de l'ennemi & à le combattre. Nicod fait venir ce mot d'une phrase Latine, quòd operiant armos, parce qu'elles couvrent les épaules ou les flancs: mais il paroît qu'il vient plûtôt du Latin arma, que Varron dérive ab arcendo eò quòd arceant hostes. On croit que les premieres armes étoient de bois, & qu'elles servoient uniquement contre les bêtes; que Nembroth, le premier tyran, les employa contre les hommes, & que son fils Belus fut le premier qui fit la guerre; d'où selon quelques - uns il a été appellé Bellum.
Continua su:  http://artflx.uchicago.edu/cgi-bin/philologic/getobject.pl?c.0:2927.encyclopedie0311.7699965
Armi, s. m. (Arti militari) si dice in generale di tutto ciò che può servire per difendersi dagli attacchi dei nemici e per muovergli offesa. Nicot fa provenire il termine dalla frase latina quòd operiant armos, dato che avevano il compito di coprire le spalle o i fianchi:  ma sembra che si tratti piuttosto del latino arma, che Varrone fa derivare da ab arcendo eò quòd arceant hostes. Si ritiene che le prime armi fossero di legno e che venissero utilizzate soltanto contro le bestie; inoltre Nembroth fu il primo tiranno ad utilizzarle contro gli uomini e suo figlio Belo fu il primo a fare la guerra che, secondo alcuni, fu chiamata Bellum.
Le armi nel secolo dei lumi
 Cesare Beccaria e le armi: diritto dell'uomo e utile strumento di autodifesa
Cesare Beccaria e le armi: diritto dell'uomo e utile strumento di autodifesaCesare Beccaria (1738-1794) fu una delle maggiori figure dell'Illuminismo italiano, legato agli ambienti intellettuali milanesi. Egli, partendo dalla teoria contrattualistica, derivata da quella di Rousseau, che sostanzialmente fonda la società su un contratto sociale  teso a salvaguardare i diritti degli individui e a garantire in questo  modo l'ordine, definì in pratica il delitto in maniera laica  come una violazione del contratto, e non come offesa alla legge divina,  che appartiene alla coscienza della persona e non alla sfera pubblica.  La società nel suo complesso godeva pertanto di un diritto di  autodifesa, da esercitare in misura proporzionata al delitto commesso  (principio del proporzionalismo della pena) e secondo il principio  contrattualistico per cui nessun uomo può disporre della vita di un  altro.
Il pensiero di Beccaria sul porto delle armi da fuoco, che egli riteneva un utile strumento di deterrenza del crimine, si riassume nelle seguenti citazioni 
""Falsa  idea di utilità è quella che sacrifica mille vantaggi reali per un  inconveniente o immaginario o di poca conseguenza, che toglierebbe agli  uomini il fuoco perché incendia e l’acqua perché annega, che non ripara  ai mali che col distruggere. Le leggi che proibiscono di portare  armi sono leggi di tal natura; esse non disarmano che i non inclinati né  determinati ai delitti, mentre coloro che hanno il coraggio di poter  violare le leggi più sacre della umanità e le più importanti del codice,  come rispetteranno le minori e le puramente arbitrarie, e delle quali  tanto facili ed impuni debbon essere le contravvenzioni, e l’esecuzione  esatta delle quali toglie la libertà personale, carissima all'uomo,  carissima all’illuminato legislatore, e sottopone gl’innocenti a tutte  le vessazioni dovute ai rei? Queste peggiorano la condizione  degli assaliti, migliorando quella degli assalitori, non iscemano gli  omicidii, ma gli accrescono, perché è maggiore la confidenza  nell’assalire i disarmati che gli armati. Queste si chiamano  leggi non prevenitrici ma paurose dei delitti, che nascono dalla  tumultuosa impressione di alcuni fatti particolari, non dalla ragionata  meditazione degl’inconvenienti ed avantaggi di un decreto universale  ".
Iscriviti a:
Commenti (Atom)
 
  






